LAVORATI e MANUFATTI

I tipi di manufatti nei quali la Pietra è commercializzata sono diversi.

Lastre da telaio: hanno spessore minimo di 2 cm e massimo di 12 cm; le dimensioni in pianta corrispondono a quelle del blocco standard (3,40 m di lunghezza e 1,50 m di larghezza).

Lastre (filagne) da tagliablocchi: ottenute mediante taglio con disco diamantato da blocchi di dimensioni troppo limitate per la segagione al telaio, hanno spessore minimo di 1-2 cm e le massime dimensioni in pianta sono 2 m di lunghezza e 0,4 m di larghezza. Con le tagliablocchi si possono ottenere anche masselli di dimensioni inusuali, teoricamente prossime alle massime dimensioni dei blocchi estraibili; l'altezza massima di taglio è 1,50 m con disco di 3.500 mm di diametro.

Lastre a spacco naturale: ottenute manualmente con punciotti o scalpelli sfruttando la facile divisibilità in lastre (fissilità) della Pietra, hanno spessore minimo di 2-3 cm e la loro conformazione in pianta può essere:

  •  irregolare (il cosiddetto "mosaico"), con dimensioni minime comprese nel quadrato di 25 cm di lato
  •  regolare, con bordi tranciati o fresati, con dimensioni massime pari a 2 m x 1 m...
  •  regolare ma con bordi lavorati a mano, per coperture di tetti (le cosiddette "lose") e con lastre di dimensioni più frequenti pari a 0,80 m x 0,80 m.

Blocchetti a spacco naturale: Sono ottenuti con tranciatrici da varietà della Pietra relativamente poco fissili, e sono suddivisibili in:

  • Liste da muro, in classi di spessore 4-6 cm, 6-8 cm e 8-12 cm, con dimensioni variabili in pianta e al massimo pari a 40 cm x 20 cm (le liste vengono apparecchiate sul muro con il piano di scistosità parallelo al terreno, e quindi in facciata la pietra si presenta con l'aspetto dello spacco perpendicolare alla scistosità) ...
  • Cubetti per pavé, in classi di spessore 4-6 cm, 6-8 cm, 8-10 cm, 10-1 cm e 12-14 cm, con dimensioni in pianta commisurate allo spessore. La scelta dello spessore è ovviamente corre lata alla diversa funzione (pedonale, veicolare, ecc.) della superficie pavimentata.

*Tratto da: PIETRA delle valli Infernotto e Luserna di Antonio De Rossi 1998